Server storage
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Server storage, a cosa serve

Il cloud è un sistema di immagazzinamento di dati diventato ormai insostituibile per chi costruisce un sito. Vediamo meglio come nasce e di che si tratta!

Oggi parlare di cloud o di server storage, materia che HML.it conosce assai bene, non suona più così astruso perfino alle orecchie dei meno esperti. Si tratta di un modo assai maneggevole e veloce per conservare file di qualsiasi misura senza occupare spazio sui propri dispositivi, rendendoli reperibili in qualsiasi momento e da ogni luogo. Purché si sia connessi, e questo, adesso che i vari notebook, netbook, tablet e smartphone sono entrati così prepotentemente nell’uso comune, non è più un problema. 

Un’esigenza in linea con i tempi

Il motivo dell’ideazione di un simile sistema è da rintracciarsi nelle mutate esigenze di tutti i giorni, sia da parte dei lavoratori che ricorrono all’informatica per velocizzarsi sia per coloro che si servono del pc per fini più spensierati ma che sono comunque in cerca di praticità.
Può capitare di preparare un documento digitale che ci si scorda di portare con sé o, al contrario, di non sapere più distinguere qual era quello che serviva. Per non parlare di quando un dispositivo portatile, dal quale magari non ci si separa mai, si guasta proprio sul più bello, oppure viene smarrito o – peggio ancora – rubato. Per cause di forza maggiore come queste è nata l’idea di creare uno spazio virtuale abbastanza sicuro al quale affidarsi al termine della compilazione di un file, una “nuvola” esterna (il cloud, appunto detto anche cloud storage o, per estensione, server storage, mentre cloud computing può avere un significato più ampio), impalpabile, nella quale inserire e catalogare, per riutilizzarlo in seguito, il vostro operato. In effetti, l’immagine, lontana e “intoccabile” (soprattutto dagli altri), rende bene l’idea.

Il vantaggio della leggerezza

In definitiva, potrete avere a portata di mano il vostro materiale senza alcun bisogno di portare con voi il laptop o una chiavetta USB o un disco esterno. Testi e immagini che vi servono potranno essere scaricati dove preferite per eventuali letture, invii, modifiche, aggiornamenti o cancellazioni. Anche la condivisione con altri utenti da voi scelti non costituirà alcun tipo di problema, senza contare che vi ritroverete delle utili copie di backup.

L’inconveniente della relativa invisibilità

L’obiezione spontanea dei neofiti riguarda l’effettiva “assenza fisica” delle cartelle che si vanno a creare e archiviare: è un sistema sicuro? Come si fa a sapere se i dati così conservati sono al sicuro? A tale preoccupata osservazione si può obiettare che in effetti il meccanismo non è troppo dissimile da quello di una comune casella di posta elettronica, ovvero uno spazio privato e protetto, magari non immune alle forzature degli impiccioni “professionisti” ma il cui livello di sicurezza può essere all’occorrenza incrementato.

A proposito dei costi

Di solito gli spazi gratuiti proposti da questo genere di soluzioni sono più che sufficienti. In pratica, pagando ci si può perfino allargare parecchio: è come usare un hard disk… che non c’è! Almeno fisicamente. In effetti, si può arrivare potenzialmente a tanto; ma se vi accontentate di un servizio che non prevede esborsi, parliamo di dimensioni più contenute, eppur bastevoli, d’abitudine, per lavorare tranquillamente.

Come attivare il servizio?

In realtà, chi ha un indirizzo e-mail riconducibile a Microsoft o a Google si ritrova già un cloud storage personalizzato e attivato, pronto per l’uso. Se rientrate in tale categoria ma non desiderate approfittarne, oppure se la vostra posta elettronica ha altre origini, poco male: esistono ulteriori possibilità a cui si può ricorrere gratis.

I nomi più frequenti

Fra le piattaforme alle quali ci si può rivolgere, Dropbox gode senz’altro di buona fama, e offre agli utenti 2 gigabyte di spazio senza costi aggiuntivi. Seguono i 5 giga di iCloud (a condizione di servirsi di apparecchi della Apple) e di Amazon Cloud Drive. Mega porge ai suoi clienti addirittura 50 gigabyte, mentre Degoo ne dà fino a 100. Da notare che alcuni di questi marchi aumentano la disponibilità (entro certi limiti prestabiliti) se si scarica una determinata app o se si invitano gli amici a mettere un like su Facebook o a utilizzare la stessa fonte. Tra parentesi, ci si può appoggiare comodamente al proprio browser, ma anche in questo caso esistono applicazioni dedicate.

Fai già uso del cloud? Quale hai provato?


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