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Mutui: quanto chiedere?

Quando ci si imbarca nella grande avventura di acquistare una casa, a volte si pensa a come arredarla, a ciò che desideriamo mettere al suo interno, eppure spesso non consideriamo affatto quanto sia difficile e complesso il mondo dei mutui. Ormai più nessuno ha la possibilità di comprare una casa, soprattutto la prima, pagando interamente il suo prezzo con soldi cash.

Per questo esistono i mutui che, quando vengono concessi, consentono di pagare in rate più o meno piccole la quota ricevuta, con interessi vari. In realtà anche se parlare di mutuo sembra una cosa semplice, è bene valutare diversi aspetti per poter capire quale sia la formula più adeguata per rispondere alle esigenze di chi lo sottoscrive e anche del tipo di acquisto che si desidera fare.

Quando si intende chiedere un mutuo, spesso si sceglie di optare per la cifra minore possibile. Spesso questa scelta è dettata dalla paura di accollarsi un prestito troppo grande. In realtà se si pensa alla possibile detrazione fiscale che si può ottenere, gli interessi che ci sono in un mutuo sono di solito inferiori rispetto a quelli delle altre forme di prestiti possibili.

Anche per questo, quando si ragiona sulla cifra per la quale fare richiesta, è preferibile ritoccarla in eccesso. Ciò garantirà non solo si poter avere la possibilità di coprire spese straordinarie o non calcolate immediatamente all’atto dell’acquisto, ma anche di poter provvedere agevolmente all’acquisto dell’arredamento o agli eventuali lavori di manutenzione della casa. Non sarà necessario chiedere un finanziamento anche ai negozi presso i quali acquistiamo elettrodomestici o arredamento in generale.

Di solito le banche incrementano la quota dei tassi o delle spese in relazione alla percentuale di capitale richiesto. Ad esempio se la cifra richiesta supera il rapporto dell'80% rispetto al valore immobiliare ci possono essere costi più elevati. Tuttavia è sempre bene informarsi poiché alcuni istituti di credito fanno scattare gli aumenti già al 60%.

Fonte: http://www.debitopubblico.net/


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