Come curare l'alopecia

La vita stressante, le condizioni atmosferiche sempre più nocive per la nostra salute e anche cause genetiche, possono apportare conseguenze negative per il nostro organismo che può reagire sfavorevolmente. La perdita dei capelli, ad esempio, può derivare proprio da condizioni stressanti oltre che da cause genetiche e/ o ormonali. Questa patologia detta calvizie, colpisce uomini e donne e consiste nella graduale perdita dei capelli, i quali, cominciano con l’indebolirsi fino a cadere. La medicina però, con lo sviluppo delle tecnologie, permette di attivare una cura per l'alopecia che determina una ricrescita dei capelli e la risoluzione definitiva del problema.

Una delle modalità adottate per risolvere i problemi di calvizie è ovviamente l’assunzione di farmaci o integratori; tra questi è possibile assumere i Fitosteroli i quali sono estratti naturali che vengono presi da semi, corteccia, polline e frutti di alcuni tipi di piante. Posseggono lo stesso meccanismo di azione della Finasteride, un farmaco da assumere sottoforma di pillole e che blocca la progressione della malattia e in molti casi favorisce la ricrescita del capello. Entrambi, finasteride e fitosteroli, stimolano la 5- alfa reduttasi di tipo 1 che inibisce la produzione di DHT, che è l’ormone androgeno che causa la miniaturizzazione del bulbo pilifero.

Tra gli inibitori di androgeni ci sono anche il ciprotene acetato, che si trova in alcune pillole anticoncezionali, oltre al flutamide e lo spironolattone. In ogni caso bisogna assumere questi farmaci con molta attenzione poiché un sovradosaggio potrebbe essere oltremodo dannoso e pericoloso per l’uomo. Questi, essendo integratori di ormani femminili, sono farmaci assumibili solo da donne che vogliono ridurre attività degli ormoni androgeni e di conseguenza potrebbero ridurre la virilità maschile.

Una modalità più sicura, anche se più invasiva, per sconfiggere l’alopecia, è sicuramente il trapianto di capelli o autotrapianto. Quest’operazione consiste nella asportazione di una striscia di pelle, che contiene bulbi piliferi attivi, dalla nuca del paziente, zona donatrice, e trapiantata nella zona ricevente che solitamente è la parte alta della testa e cioè quella che, a causa dell’alopecia, è divenuta glabra.