La cellulite è scientificamente indicata con il termine medico di “pannicolopatia edematofibrosclerotica” ed è una condizione, che può andare dall’inestetismo alla vera e propria malattia, che colpisce circa l'80-95% delle donne che si trovano in età fertile. Secondo gli studi scientifici ed estetici che sono stati compiuti sulla cellulite essa è direttamente collegata ad una stasi micro-circolatoria dell'ipoderma, ossia uno degli strati della pelle, a livello degli arti inferiori, con alterazione dello scambio plasmatico tissutale.
Solitamente la cellulite si manifesta insieme a una forte e diffusa adiposità localizzata e può avere diversi livelli che corrispondono ad una differente gravità della cellulite, nonostante comunque sia colpisca in modo indiscriminato quasi tutte le donne, sia magre che grasse e di età differenti. Quando insorge la cellulite nei tessuti si realizzano delle modificazioni importanti che sono caratterizzate da fase diverse. Innanzitutto si realizza l’ipertrofia delle cellule adipose, le quali subiscono delle pesanti alterazioni nella forma e nel volume, si creano poi rotture e lacerazioni della membrana citoplasmatica che le avvolge, e si realizza subito dopo un’uscita dei trigliceridi che si diffondono negli spazi intercellulari dei tessuti. In seguito si crea un accumulo di liquidi in eccesso, ossia ritenzione idrica.
A questo punto si modifica in modo più o meno irrimediabile l'equilibrio del sistema venoso e linfatico e si realizza un rallentamento del flusso sanguigno ed una ritenzione di liquidi nei tessuti. Infine si crea un involuzione del tessuto reticolare intorno agli adipociti, questa trasformazione subito dopo vengono coinvolte nella trasformazione anche le fibre di collagene.
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